Merita un viaggio.
Oppure qualche giorno di sosta sull’itinerario per l’Istria e la Dalmazia.
Trieste è ricca di storia, è una città di mare, sul mare, che dal mare ha sempre tratto la sua ricchezza.
E' uno dei pochi luoghi dove si può fare il bagno in città, arrivando a piedi da casa al bagno Adriaco o alla diga.
Il golfo e l’entroterra sono affascinanti.
Trieste vista dall'Altipiano a Villa Opicina, in primo piano il Porto Vecchio e a sinistra la Riva con Piazza Unità e il Molo Audace di fronte, subito dopo la Stazione Marittima - (C) G. Bartoli
Trieste è affacciata sul mare, la sera il sole tramonta nel golfo e illumina Piazza Unità con una luce arancione che accende i mosaici dei palazzi in stile mitteleuropeo.
Il tramonto visto dalla Riva in centro città - (C) G. Bartoli
Piazza Unità al tramonto vista dal Molo Audace - (C) G. Bartoli
I palazzi della Riva si illuminano della luce del tramonto - (C) G. Bartoli
Se arrivate in autostrada dall’Italia, uscite subito dopo la barriera del Lisert, a Monfalcone Est e prendete la statale 14 verso Trieste.
Passerete due rocce con delle statue, le foci del Timavo, poi il bivio per Duino e subito dopo per Sistiana.
Tutti luoghi da visitare.
Proseguite lungo il mare e, lungo la strada costiera (sempre SS14), ad un certo punto vedrete Trieste, adagiata in fondo al suo golfo, con davanti in basso il Castello di Miramare con le sue “bianche torri” e poco più in là il Faro della Vittoria.
Non dimenticate di fare una visita al Castello di Miramare, perfettamente arredato come Massimiliano d'Austria lo ha lasciato, come pure al parco omonimo. Ne vale la pena.
Il Castello di Miramare, perfettamente arredato come lo lasciò Massimiliano d'Austria partendo per il Messico - (C) G. Bartoli
Il Faro Della Vittoria visto dalla spianata del Tempio di Monte Grisa - (C) G. Bartoli
Arriverete a Barcola, con la gente del luogo che fa il bagno e prende il sole sul marciapiede, un’usanza ormai lontana e regolamentata. Vale la pena provare…
Nei primi giorni di ottobre si disputa la Barcolana e il mare si riempie di vele.
Poi la stazione dei treni, un capolinea in quanto qui finiva la ferrovia dalla lontana Austria-Ungheria, che ha plasmato la Trieste moderna. Quindi la Riva, con la Stazione Marittima, la Piazza dell’Unità aperta sul mare, il Molo Audace che si protende nel golfo.
Siete arrivati, parcheggiate il camper e godetevi l’odore dell’Adriatico o quello della Bora, il vento locale che spazza l’aria con i suoi refoli.
Piazza Unità è aperta sul mare. Passeggiare lungo la Riva è il primo contatto con Trieste e la sua atmosfera - (C) G. Bartoli
La Stazione Marittima vista dalla base del Molo Audace - (C) G. Bartoli
Trieste è molto legata alla liberazione alla fine della I guerra mondiale, il molo di fronte a Piazza Unità d'Italia prende il nome dal cacciatorpediere Audace, che il 3 novembre del 1918 fu la prima nave della Marina Italiana ad entrare nel porto e ad attraccare. La sua ancora è esposta alla base del Faro della Vittoria, che domina la città.
Sul Molo Audace si va a passeggiare, di giorno e di sera, per godersi il tramonto o fare due chiacchiere con gli amici - (C) G. Bartoli
In testa di molo è stata posta una rosa dei venti che ricorda la liberazione del 1918 - (C) G. Bartoli
La Bora è il vento tipico di Trieste, può essere molto forte, arrivando a raffiche anche vicine ai 100km/h in città e a punte di 150-160km/h sull'Altopiano del Carso. Normalmente soffia molto più tenue, sempre da ENE, e porta un clima molto gradevole e secco. Camminare per la città con Bora forte diventa impegnativo: in alcuni punti vi sono dei corrimano fissi per evitare cadute. Si stima che a Trieste vi sia una percentuale di giorni di Bora di circa il 21%, cioè più o meno 77 giorni all'anno.
I Triestini sono molto affezionati al loro vento, a cui nel tempo sono stati dedicati molti riferimenti letterari e scherzosi. In città esiste anche un Museo della Bora, in Via Belpoggio, 9.
Sulla rosa dei venti del Molo Audace è riportata la Bora - (C) G. Bartoli
Un giro in centro per vedere il Teatro Verdi, una quasi copia in miniatura della Scala di Milano, la Borsa, Galleria Tergesteo, il Teatro Romano, il corso, la zona di Cavana.
Il Teatro Verdi, subito dietro la Riva - (C) G. Bartoli
Il Palazzo della Borsa, vicino a Piazza dell'Unità e alla Galleria Tergesteo - (C) G. Bartoli
Il centro città è ricco di palazzi decorati, Trieste durante il regno di Austria e Ungheria era l'unico porto dell'impero e godeva di un certo benessere. La zona centrale fra il Canal Grande e la Stazione prende il nome di Borgo Teresian, in onore di Maria Teresa d'Austria sotto il cui regno Trieste ebbe un notevole impulso di crescita.
Il Canal Grande di Trieste - (C) G. Bartoli
(C) G. Bartoli
(C) G. Bartoli
Poi salite al colle di San Giusto, per vedere il Castello e la Cattedrale di San Giusto, simbolo della Città da cui si gode il panorama del porto e del golfo.
Al ritorno, prima di risalire in camper godetevi un caffe, in uno dei quaranta (40) modi in cui a Trieste lo sanno fare. Vi consiglio il Caffè degli Specchi o il Caffè Tommaseo, due locali storici.
Se avete fame a pochi metri dalla Borsa c’è Pepi, altro locale storico, con le sue luganighe e il prosciutto di Praga, piatti ormai consolidati nella cucina triestina.
Per dormire c’è un’area di sosta vicino all’ingresso del porto nuovo, oppure un campeggio poco lontano ma non facile da raggiungere.
Se invece volete dormire in pineta salite a Villa Opicina, al campeggio Obelisco, aperto tutto l’anno, da cui si domina il golfo e la città. Da qui potere fare una bella camminata lungo la Strada Napoleonica, ora ciclo-pedonale, che domina il golfo.
Panorama del Golfo di Trieste dalla strada Napoleonica - (C) G. Bartoli
A Sistiana c’è un campeggio, aperto in estate con servizio navetta per la baia, da cui potete percorrere lo storico Sentiero Rilke, fra i pini a picco sulla falesia (non fate imprudenze e seguite le indicazioni di sicurezza per non cadere di sotto).
La falesia fra Sistiana e Duino, sopra cui si trova il sentiero Rilke, sullo sfondo il Castello di Duino - (C) G. Bartoli
Sull’altipiano del Carso ci sono diverse cose interessanti da vedere: la Grotta Gigante, la pineta, poi borghi e paesi molto belli. Non ultime le Foibe in cui vennero giustiziati civili e militari alla fine della II guerra mondiale. Trieste è stata contesa, qui si è consumato uno dei tanti drammi delle infinite guerre che funestano il Mondo.
Nel 2004, in occasione del 50° anniversario del ritorno di Trieste all'Italia, è stato inaugurato in Riva il Monumento dei Bersaglieri e delle Ragazze di Trieste ad opera di Fiorenzo Bacci - (C) G. Bartoli
Poi Muggia un porticciolo sul Mare al vecchio confine con la Slovenia, dove un cippo ricorda che lì finiva il Regno d’Italia. In località Lazzaretto c’è un campeggio, aperto in estate, proprio sul mare.
Il porticciolo di Muggia, al confine con la Slovenia - (C) G. Bartoli
(C) G. Bartoli
Parte della mia famiglia è originaria di Trieste, ci ho anche vissuto per un periodo da bambino. Ci torno sempre con piacere.
Per vedere bene tutto riservatevi una settimana; almeno un paio di giorni, meglio tre per una vista d’insieme e per avere un’idea dell’atmosfera del luogo.