il prato inglese

Decidiamo di passare qualche giorno in completo relax in un bel campeggio vicino al mare in normandia, ci posizioniamo nella piazzola assegnata, livellamento con i cunei, attacco corrente, tutto a posto come al soilito. Casca l'occhio sulla piazzola di fronte e rimaniamo stupiti...
 
Come sappiamo il luogo non è mai privo della pioggerella utile a rinverdire l'erba, quindi tutto il campeggio è su fondo erboso, ottimo per vari aspetti tutto sommato. Erba classica, ben tagliata da prato, un classico insomma, ma... la piazzola di fronte no!
La piazzola citata ha infatti un ottimo prato all'inglese di un verde "inglese", fili d'erba perfetti tagliati con estrema precisione.
Come è possibile? le ipotesi si sprecano ma nessuna ci convinceva.
Sopra l'erba faceva bella mostra di se una di quelle roulotte carrellate, ovvero quelle che in viaggio si piegano all'interno del carrello e quando si è in campeggio le pareti si aprono per formare lo spazio complessivo. Non se ne vedono tante in giro.
Anche la roulotte sembrava appena uscita dal concessionario, lucida a specchio.
 
Attendiamo con curiosità che i proprietari, al momento assenti, ritornino. Francesi dalla targa del mezzo.
 
Verso sera arrivano, una coppia di mezza età dall'aspetto comune, tranquilli, niente che lasci immaginare che proprio loro fossero i proprietari della piazzola "lusso e brillantezza". Un omino ne alto ne basso, magro, accompagnato da quella che doveva essere la moglie fisicamente nel medesimo standard francese.
 
Si cena in camper, come al solito piove,  e ci si ritira per la notte.
Alla mattina la sorpresa!
 
Il signore francese è nel praticello con una macchinetta tagliaerba, di quelle a spinta, come quella di paperino nei fumetti, e sta rasando e livellando il prato! mai vista una cosa del genere.
Mi accorgo che non siamo gli unici ad osservare l'operazione, in modo più o meno evidente anche gli occupanti delle piazzole limitrofe si sono incuriositi.
Un paio di bambini, con l'impudenza tipica dell'età, si siedono ad osservare al limite della piazzola sul vialetto.
 
Ok, l'operazione di rasatura è finita, ma non è finita qui l'attività.
La pioggia ha bagnato la roulotte, quindi va asciugata, pena un calo impercettibile di luminosità. Si inizia con uno straccio e con gesti esperti, segno di una consuetudine nell'effettuarli, in quattro e quattrotto è tutto luccicante.
 
Per oggi sono terminate le operazioni di "manutenzione".
 
un paio di giorni dopo succede il cataclisma!
il campeggio avvisa di chiudersi in camper/tenda/roulotte, di non lasciare animali all'esterno, di chiudere le finestre, di ritirare tavolini, sedie e accessori vari perchè alla mattina passeranno a spruzzare il "disinfettante". Consigliano anche di vietare che gli animali si rotolino per terra o che lecchino le superfici, evidentemente è abbastanza tossico.
 
Noi decidiamo di andarcene la mattina successiva e quindi recuperiamo tutto in versione "pronti alla partenza", anche perchè viaggiando con il nostro cane la cosa non ci piaceva un gran che.
 
Alla mattina presto passa il trattorino che traina la cisterna di "disinfettante" che spruzza ovunque il liquido atomizzato come una piccola nuvola al seguito.
ma cosa avrannno mai voluto disinfettare? insetti? zanzare? mostri della palude? mistero!
 
Chi è temerariamente all'esterno, comunque, fa bene a rinchiudersi velocemente al sicuro.
 
Ad operazione conclusa usciamo.
 
Il "disinfettante" è un liquido colloso che aderisce a tutte le superfici.
Il prato "inglese" ne è pieno, le pareti della roulotte pure e, nonostante cerchino di mostrare il meglio di se, non sono più le stesse.
L'omino francese esce, sul viso la disperazione. Non sa da che parte iniziare a recuperare il disastro.
Si consulta con la moglie ma lei sembra abbastanza indifferente, il problema non la tocca come non gli interessavano la cura del prato e la lucidatura della roulotte, preferisce il relax, ad ognuno i suoi compiti.
 
Noi ripartiamo, non possiamo restare ad assistere a questa scena disumana, un persona che per giorni si impegna in questo modo distrutta da un disinfettante.
Anche il nostro camper è un po' appiccicoso, ma confidiamo nella pioggia quotidiana per recuperare la situazione e partiamo per altri lidi senza preoccuparcene.
 
Questa storia è un ricordo di questo omino, distante dal mio modo di agire, ma che non si accontentava dell'ordinario e che voleva il meglio in ogni situazione.